Venerdì 1° giugno ore 21 - Auditorium di Palazzo del Governatore
Era di Maggio. Cronache di uno psicodramma
Incontro con Giampiero Mughini nell’ambito della rassegna
“1968. Cinquant’anni da quel maggio”
Nell’ambito dello speciale programma di appuntamenti promossi dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma in occasione dei cinquant’anni dal Sessantotto, venerdì 1° giugno (ore 21, Palazzo del Governatore) sarà a Parma Giampiero Mughini che, a partire dal suo recentissimo libro “Era di maggio. Cronache di uno psicodramma” - appena uscito per Marsilio Editori -, racconterà al pubblico il suo Maggio francese, con le sfumature, le illusioni, i sogni, gli errori che contraddistinsero quello che non fu un ‘evento unico’ ma un mosaico di esperienze e vissuti personali tra loro intrecciati.
«E se le celebrazioni del maggio ’68 evitassero la prevedibile enfasi? Se scegliessero di attingere alla cascata di impertinenza, di rabbia ironica, di fraternità erudita che, cinquant’anni fa, guidarono le barricate entusiaste?». È esattamente questa sfida, indicata da Bernard-Henri Lévy, che Giampiero Mughini raccoglie: raccontare in altre parole quel che accadde a Parigi dal 3 al 24 maggio, il joli mai che molti in Francia avevano annunciato come soltanto l’inizio di chissà quale rivolgimento, e invece fu un romanzo sentimentalmente intensissimo ma breve. Fu la traiettoria del privato, infatti, le vicende personali di ciascuno, a fare da scintilla: l’intreccio di gesti individuali e gesti pubblici ad abbattere il muro della solitudine e dare l’impressione che «d’improvviso le persone che ti stavano accanto si ravvivassero e facessero più luce». Le istantanee di quei giorni tra Parigi e Catania restituiscono il clima nelle strade fiammeggianti del Quartiere latino (il perimetro sacro degli studenti), lo stato di grazia creativo, le barricate, il desiderio di «acciuffare ogni istante del presente e farlo valere come un secolo» e, al di là delle Alpi, lo smarrimento di fronte a un fermento giocoso che sembrava distante anni luce dalla situazione italiana. Il gigantesco psicodramma, dove gli splendidi attori erano a centinaia di migliaia, continuò fino al momento in cui la dura realtà di una società industriale non fece valere i suoi diritti. Ne erano comunque sgorgate più libertà e più fantasia, e il vivere francese ne era stato intaccato alle fondamenta. Niente a che vedere con la rivoluzione socialista di cui parlavano in tanti. Avvennero cose più semplici. Alla Cité universitaire, dove viveva Mughini, la notte i ragazzi potevano dormire con le loro ragazze.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Per l’occasione sarà allestito un bookshop a cura della Libreria Piccoli Labirinti.