I ragazzi che frequentano la classe terza, con indirizzo educativo, dell’Istituto Pietro Giordani sono venuti in biblioteca Pavese, per seguire il laboratorio, curato da Flores Tagliavini, intitolato “Vieni che ti racconto”, semplice frase che implica un’esperienza molto significativa e arricchente per il bambino.
Nei tre incontri in cui si è articolato il laboratorio sono stati focalizzati e presentati alcuni libri; soprattutto è stato approfondito il significato che ha la narrazione all’interno di strutture educative, quali gli asili nido e le scuole dell’infanzia, in cui si propone quotidianamente ai bambini la lettura in base al loro sviluppo psico cognitivo.
Si è partiti dalla consapevolezza che durante la narrazione si instaura una relazione tra chi narra e chi ascolta, supportata da un’intensità emozionale condivisa, in cui il libro (che svolge un ruolo primario) non solo diverte, ma ha importanti ricadute psicofisiche, cognitive e linguistiche sullo sviluppo del bambino.
Di conseguenza è stato analizzato l’albo illustrato in tutte le peculiarità ed è stata presentata una grande quantità di libri: grandi, piccoli, con o senza parole, che raccontano di tutto, e che in una biblioteca quale la Pavese sono a disposizione di tutti: bambini, genitori, educatori.
La lettura e la presentazione di alcuni libri oltre a divertire e a stupire ha condotto a riflettere e a porsi degli interrogativi:
…siamo proprio sicuri che il libro “Che cos’è un bambino” di Beatrice Alemagna sia un albo illustrato per bambini e non un saggio per adulti?
... e la rabbia, raccontata nell’albo di Mireille d'Allancé, che inizialmente devasta e travolge... che fine fa?
In sintesi si è voluto sottolineare che per il bambino la lettura è anche il piacere dell'ascolto in un momento sospeso nel tempo.