Di estrema attualità sarà la serata organizzata il prossimo 16 ottobre dalla Biblioteca Internazionale di Parma in collaborazione con il Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi che vedrà protagonista la proiezione del reportage “Il Rifugio” vincitore della XIX edizione del Premio Giornalistico intitolato a Ilaria Alpi nella categoria Premio IA Doc Rai (per reportage e inchieste giornalistiche inedite).
A presentare il documentario, proiettato per la prima volta a Parma, saranno gli autori Luca Cusani e Francesco Cannito che racconteranno al pubblico l’esperienza dell’anno trascorso insieme ai profughi costretti a vivere per mesi in completo isolamento nell’attesa del riconoscimenti del loro status di rifugiati.
Alla proiezione del film seguirà un momento di confronto con altri ospiti tra i quali Emilio Rossi ( CIAC centro immigrazione asilo e cooperazione internazionale di Parma) e Annalisa Dall’Asta (Cooperativa Sociale Eidé).
Il Rifugio - Prince, Mustapha ed Ebodor sono i protagonisti del documentario promosso dal progetto SPRAR “Breno città aperta” che racconta la storia di 116 profughi-richiedenti asilo provenienti dalla Libia e trasferiti da Lampedusa a Monte Campione (Brescia) in un hotel semi abbandonato sulle Alpi. Giovani che si trovano a vivere per mesi in completo isolamento nell’attesa del riconoscimenti del loro status di rifugiati. Cosa pensavano e come trascorrevano le loro giornate? “In attesa del giudizio della commissione per la richiesta di asilo politico, si sentivano in una situazione di limbo, in una sospensione anche mentale molto angosciante, che anche noi abbiamo condiviso con loro”, spiegano gli autori. E’ questo il filo conduttore del documentario che prova a guardare con gli occhi dei protagonisti le difficoltà e le preoccupazioni di persone giunte sulle coste italiane per sfuggire alla guerra. La storia, una delle tante legate alla cosiddetta “Emergenza Nord Africa”, ha il volto di tre ragazzi quello di Prince, un giovane nigeriano che nel suo paese era un giocatore di calcio professionista, di Mustapha, attivista politico venuto dal Gambia e infine di Edobor, anche lui originario della Nigeria, cristiano evangelico.