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Data: 3 Ott 2016

Giornata della memoria e dell'accoglienza

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Giornata della memoria e dell'accoglienza

 

Oggi, 3 ottobre, si celebra la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza.

La giornata vuole ricordare chi "ha perso la vita nel tentativo di emigrare verso il nostro paese per sfuggire alle guerre, alle persecuzioni e alla miseria" ed è stata stabilita il 3 ottobre per ricordare il giorno in cui, nel 2013, 368 persone persero la vita in un naufragio a largo di Lampedusa.

Vogliamo celebrare questa importante data con una struggente poesia di Warsan Shire, poetessa inglese di origine somala.

 

CASA

nessuno lascia la propria casa a meno che

casa sua non siano le mandibole di uno squalo

verso il confine ci corri solo

quando vedi tutta la città correre

i tuoi vicini che corrono più veloci di te

il fiato insanguinato nelle loro gole

il tuo ex-compagno di classe

che ti ha baciato fino a farti girare la testa dietro alla fabbrica di lattine

ora tiene nella mano una pistola più grande del suo corpo

lasci casa tua

quando è proprio lei a non permetterti più di starci.

nessuno lascia casa sua a meno che non sia proprio lei a scacciarlo

fuoco sotto ai piedi

sangue che ti bolle nella pancia

non avresti mai pensato di farlo

fin quando la lama non ti marchia di minacce incandescenti

il collo

e nonostante tutto continui a portare l’inno nazionale

sotto il respiro

soltanto dopo aver strappato il passaporto nei bagni di un aeroporto

singhiozzando ad ogni boccone di carta

ti è risultato chiaro il fatto che non ci saresti più tornata.

dovete capire

che nessuno mette i suoi figli su una barca

a meno che l’acqua non sia più sicura della terra

nessuno va a bruciarsi i palmi

sotto ai treni

sotto i vagoni

nessuno passa giorni e notti nel ventre di un camion

nutrendosi di giornali a meno che le miglia percorse

non significhino più di un qualsiasi viaggio.

nessuno striscia sotto ai recinti

nessuno vuole essere picchiato

commiserato

nessuno se li sceglie i campi profughi

o le perquisizioni a nudo che ti lasciano

il corpo pieno di dolori

o il carcere,

perché il carcere è più sicuro

di una città che arde

e un secondino

nella notte

è meglio di un carico

di uomini che assomigliano a tuo padre

nessuno ce la può fare

nessuno lo può sopportare

nessuna pelle può resistere a tanto

Il

Andatevene a casa neri

rifugiati

sporchi immigrati

richiedenti asilo

che prosciugano il nostro paese

negri con le mani aperte

hanno un odore strano

selvaggio

hanno distrutto il loro paese e ora vogliono

distruggere il nostro

le parole

gli sguardi storti

come fai a scrollarteli di dosso?

forse perché il colpo è meno duro

che un arto divelto

o le parole sono più tenere

che quattordici uomini tra

le cosce

o gli insulti sono più facili

da mandare giù

che le macerie

che le ossa

che il corpo di tuo figlio

fatto a pezzi.

a casa ci voglio tornare,

ma casa mia sono le mandibole di uno squalo

casa mia è la canna di un fucile

e a nessuno verrebbe di lasciare la propria casa

a meno che non sia stata lei a inseguirti fino all’ultima sponda

a meno che casa tua non ti abbia detto

affretta il passo

lasciati i panni dietro

striscia nel deserto

sguazza negli oceani

annega

salvati

fatti fame

chiedi l’elemosina

dimentica la tua dignità

la tua sopravvivenza è più importante

Nessuno lascia casa sua se non quando essa diventa una voce sudaticcia

Che ti mormora nell’orecchio

Vattene,

scappatene da me adesso

non so cosa io sia diventata

ma so che qualsiasi altro posto

è più sicuro che qui.

(Traduzione di Pina Piccolo)

 

 

HOME

 

no one leaves home unless

home is the mouth of a shark

you only run for the border

when you see the whole city running as well

your neighbours running faster than you

breath bloody in their throats

the boy you went to school with

who kissed you dizzy behind the old tin factory

is holding a gun bigger than his body

you only leave home

when home won't let you stay.

no one leaves home unless home chases you

fire under feet

hot blood in your belly

it's not something you ever thought of doing

until the blade burnt threats into

your neck

and even then you carried the anthem under

your breath

only tearing up your passport in an airport toilets

sobbing as each mouthful of paper

made it clear that you wouldn't be going back.

you have to understand,

that no one puts their children in a boat

unless the water is safer than the land

no one burns their palms

under trains

beneath carriages

no one spends days and nights in the stomach of a truck

feeding on newspaper unless the miles travelled

means something more than journey.

no one crawls under fences

no one wants to be beaten

pitied

no one chooses refugee camps

or strip searches where your

body is left aching

or prison,

because prison is safer

than a city of fire

and one prison guard

in the night

is better than a truckload

of men who look like your father

no one could take it

no one could stomach it

no one skin would be tough enough

the

go home blacks

refugees

dirty immigrants

asylum seekers

sucking our country dry

niggers with their hands out

they smell strange

savage

messed up their country and now they want

to mess ours up

how do the words

the dirty looks

roll off your backs

maybe because the blow is softer

than a limb torn off

or the words are more tender

than fourteen men between

your legs

or the insults are easier

to swallow

than rubble

than bone

than your child body

in pieces.

i want to go home,

but home is the mouth of a shark

home is the barrel of the gun

and no one would leave home

unless home chased you to the shore

unless home told you

to quicken your legs

leave your clothes behind

crawl through the desert

wade through the oceans

drown

save

be hunger

beg

forget pride

your survival is more important

 

no one leaves home until home is a sweaty voice in your ear

saying-

leave,

run away from me now

i dont know what i've become

but i know that anywhere

is safer than here.

 

info:

LEGGE 21 marzo 2016, n. 45

Biblioteca Internazionale Ilaria Alpi - Vicolo delle Asse 5, 43121 Parma, Italy

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