Ci troviamo nell'Islanda degli anni Sessanta, con "Miss Islanda" di Auður Ava Ólafsdóttir.
Hekla è giovane, molto bella e porta il nome di un vulcano. Non le interessa il matrimonio e nemmeno vincere la fascia di Miss Islanda. Non vuole una famiglia da accudire e non sogna di diventare famosa per il suo splendido viso.
Lei è una scrittrice. Sa di esserlo da quando è piccola.
Ma pubblicare una poesia o un romanzo per una donna è molto complicato. Le pagine di Hekla sono lette, apprezzate e ricevono molti complimenti ma nulla poi si concretizza. Come dice la sua migliore amica Isey, Hekla è la scrittrice di domani, non quella di oggi.
In questo romanzo leggiamo molti dialoghi, incontriamo pochi personaggi e conosciamo una protagonista luminosa.
Leggendo queste pagine, seguiamo il viaggio, fisico e metaforico, di Hekla. Dal piccolo paese Daril, dove è nata, alla capitale Reykjavík; per poi raggiungere la Danimarca in nave e, dopo pochi mesi, prendere un treno verso il sole del sud Europa. Tutto questo movimento, tutti questi cambiamenti, tutti questi chilometri non scalfiscono la sua passione.
Le sue parole su un foglio, che diventano frasi, che diventano una storia.