"La promessa" di Damon Galgut, una saga famigliare densa ed efficace ambientata in Sudafrica.
La famiglia Swart è composta da cinque persone: madre, padre e tre figli. Anton, in cerca del terreno giusto per spiccare il volo, Astrid, che sembra porre tutte le speranze per il futuro esclusivamente nel suo aspetto fisico, e Amor, che cerca di essere vista e di vedersi.
Li incontriamo nel 1985, appena dopo la morte di Ma, la loro mamma, che li lascia dopo un lungo e doloroso periodo di malattia. Questa perdita apre una voragine sia nelle relazioni famigliari che dentro di loro. Da quel momento in poi, i personaggi devono fare i conti con dolori sopiti che divampano e con non detti che trovano la strada per farsi finalmente ascoltare.
In queste pagine c'è una promessa origliata, mai dimenticata e mai mantenuta, il tempo che avanza rapido e incurante e la sovrapposizione continua di micro e macro, il quotidiano, personale quanto universale, e la storia collettiva di una nazione che cambia.
Lo scrittore Galgut si diverte a spiazzare il lettore con uno stile ipnotico. C'è un filo di ironia che tiene insieme queste storie dolorose e complesse e incolla il lettore alla pagina. Leggere questa storia è un esercizio di stratificazione e allo stesso tempo di fluidità. Si viene accompagnati per mano negli anni di vita di questa famiglia, che non sa accogliersi e non sa allontanarsi, e nei decenni di un paese che nel cambiamento vede ancora una possibilità.