Ogni mese il gruppo I lettori della Guanda si riunisce per discutere del libro scelto, in modo informale, aperto e accogliente, dando spazio alla narrativa contemporanea e ai classici moderni così da scoprire nuovi autori e far conoscere i propri scrittori preferiti agli altri. Chiunque voglia partecipare per condividere le proprie passioni e i propri gusti letterari è il benvenuto.
Il libro del mese di maggio dei Lettori della Guanda è "Uomini e topi" di John Steinbeck.
La storia di un'amicizia profonda tra due uomini, due braccianti stagionali in California che condividono un sogno. George Milton si occupa da sempre con ferma dolcezza di Lennie Small, un gigante con il cuore e la mente di un bambino. Il loro progetto, mentre vagano di ranch in ranch, è trovare un posto tutto per loro a Hill Country, dove la terra costa poco: un posto piccolo, giusto qualche acro da coltivare, e poi qualche pollo, maiali, conigli. Ma le loro speranze, come "i migliori progetti predisposti da uomini e topi" (è un verso di Burns), sono destinate a sbriciolarsi. Il ritratto di un'America soffocata dalla crisi e di un'umanità gretta e gelosa nella drammatica rappresentazione di un maestro della letteratura. Scritto nel 1937 e destinato a un pubblico di uomini semplici come George e Lennie, "Uomini e topi" è una breve storia ricca di dialoghi, un piccolo gioiello di scrittura, pensato da Steinbeck per essere messo in scena in teatro e al cinema: e così è successo, sul grande schermo e a Broadway. Ma "Uomini e topi" resta prima di tutto un romanzo indimenticabile.
John Steinbeck (Salinas, California, 27 febbraio 1902 – New York 20 dicembre 1968) è stato uno scrittore statunitense vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1962 Durante la sua carriera letteraria ha scritto 33 libri, tra cui 16 romanzi, sei libri di saggistica e due raccolte di racconti. Furore (1939) valse a Steinbeck il Premio Pulitzer ed è considerato da molti il suo capolavoro. La maggior parte delle opere di Steinbeck è ambientata nella California centrale, in particolare nella valle di Salinas. Le sue opere indagano spesso i temi del destino e dell'ingiustizia, raccontando specialmente la storia di persone oppresse e comuni.