La biblioteca Guanda in collaborazione con Argento Vivo, l'iniziativa del Comune di Parma che organizza eventi riservati agli over 55, è lieta di invitare il pubblico alla presentazione del libro Giacomo Leopardi: carta, penna e calamaio di Piera Poli Berneri (Tipografie Riunite Donati, 2024).
L'evento si terrà sabato 18 ottobre alle ore 10.30 presso la Sala Giovanna da Piacenza del Laboratorio Aperto.
L'incontro sarà moderato da Giuliano Masola e Viviana Zizi.
Seguiranno le letture di Maria Silvia Grisenti.
In Giacomo Leopardi: carta, penna e calamaio, Piera Poli Berneri fa un esame approfondito del carteggio fra il Poeta e i suoi diversi corrispondenti, fra questi la Famiglia Maestri, Paolo Toschi e Paolo Giordani, evidenziando forti legami con la nostra città, pur non essendovisi mai soffermato.
Clic..clic..clic. I famosi chi dove come quando perché: tutto è a portata di clic. Quell’esoscheletro da cui non ci separiamo mai ci ingurgita, ci estorce confessioni. Nel suo frenetico accelerarsi ci cristallizza. Noi siamo il nostro cellulare! Giano Bifronte ci rassicura e ci distrugge. Clicchiamo, ci connettiamo dunque esistiamo. In realtà se pur in forma diversa l’essere pensante, anche in tempi passati, si è costituito un esoscheletro, un calamo, un lapis, una penna d’oca, una pietra un papiro un foglio di carta.
Connettersi per esistere perché nessun uomo è un’isola. E un epistolario non è forse un cumulo di messaggi, un più o meno complesso tabulato? Leopardi non sfugge a questa regola e questo libro vuol gettare uno sguardo su alcuni tabulati del suo cellulare. Uno sguardo personalmente selettivo frutto di una scelta: tra i corrispondenti, il padre, la madre, i fratelli degli zii; alcuni amici Giordani Ranieri i Tommasini; tra i luoghi: Recanati, Roma, Milano, Bologna, Firenze, Pisa, Napoli...; tra i contenuti quelli che avrebbero permesso di cogliere gli aspetti più quotidiani del Conte Giacomo, anzi di Muccio.
Una quotidianità che però non può sfuggire ai suoi tempi alla sua storia alla sua società. Una attenzione non tanto al poeta quanto all’uomo ribelle e fragile, amaro e aspro, ironico e comprensivo, appassionato e disincantato, gelido razionalista e sognatore, generoso e puerilmente ostinato, assetato di vita e incapace di vivere.
E che cosa c’è di più quotidiano del cibo? E allora i riferimenti ai suoi gusti culinari, al caffè al cioccolato, ai buoni biscotti, alle cialde calde, a cappelletti, ai confetti, ai gelati e quella lista di 49 piatti che il bravo cuoco Ignarra cercava di mettere sulla sua tavola.
Un libro che non pretende tanto di dare risposte questo di suscitare domande di stimolare curiosità nella speranza di avvicinare i lettori al grande genio della Ginestra senza timori riverenzialmente, a piccoli passi perché si può parlare di Giacomo Leopardi anche sorridendo.
Piera Poli Berneri
Febbraio 2025