"Il Mago di Riga" di Giorgio Fontana, un racconto in bilico tra realtà e finzione di un genio felice.
Michail «Miša» Tal’ è stato il più giovane scacchista a diventare campione del mondo nel 1960, prima che arrivasse Kasparov nel 1985 a togliergli questo primato. Una carriera di successi straordinari e tonfi portentosi.
Il libro "Il Mago di Riga" narra l'ultima partita di scacchi giocata da Miša il 5 maggio 1992, a 55 anni.
Tra una mossa e un silenzio, un ragionamento e un ricordo, siamo accompagnati alla scoperta del Mago di Riga e dei suoi pensieri.
Passando dal presente al passato e di nuovo al presente, conosciamo una vita che sembra essere da sempre fuori misura. Michail non sapeva dire di no, a sé stesso come agli altri. Eccessi di sorrisi, eccessi di alcol e sigarette, eccessi con le donne e slanci eccessivi verso l'esterno mossi da una fiducia intatta, degna di un bambino.
Un uomo che ha vissuto una vita appassionata e libera, piena di movimento e al di fuori delle regole, un giocatore che ha scardinato la tradizione portando dentro al mondo degli scacchi il rischio non calcolato e la vulnerabilità.
Giorgio Fontana ci racconta con delicatezza un uomo che viveva il gioco come arte e divertimento, che voleva vincere con ostinazione pur ammettendo il fallimento e accogliendo la caduta. In 117 pagine, grazie a una scrittura precisa e piena di vita, le luci della vita sovrastano le ombre. Ad ogni pagina si prova un impeto di tenerezza o scappa un sorriso o si sente il desiderio di incontrare Miša a tarda notte per chiedergli di quella volta che a ventitrè anni compì la rivoluzione, sconfiggendo Botvinnik, il “Patriarca” della scuola scacchistica sovietica.