Ogni mese il gruppo I lettori della Guanda si riunisce per discutere del libro scelto, in modo informale, aperto e accogliente, dando spazio alla narrativa contemporanea e ai classici moderni così da scoprire nuovi autori e far conoscere i propri scrittori preferiti agli altri. Chiunque voglia partecipare per condividere le proprie passioni e i propri gusti letterari è il benvenuto.
I libro del mese di gennaio dei Lettori della Guanda è Lasciami andare, madre di Helga Schneider (Adelphi, 2001).
In una stanza d’albergo di Vienna, alle sei di un piovoso mattino dell’ottobre del 1998, Helga Schneider ricorda quella madre che nel 1941 ha abbandonato due bambini per seguire la sua vocazione e adempiere la sua missione: lavorare come guardiana nei campi – di concentramento, prima, e di sterminio, poi – del Führer. Che cosa spinge Helga, oggi, a incontrare questa vecchia estranea che è sua madre? La curiosità? La speranza che si sia pentita? O qualcosa di più oscuro e inquietante?
Helga Schneider nel 1941 è stata abbandonata dalla madre che è diventata membro delle SS e poi guardiana nei campi di sterminio.
La Schneider vive dal 1963 in Italia.
Tra i suoi libri più noti: Il rogo di Berlino, Porta di Brandeburgo, Il piccolo Adolf non aveva le ciglia, Lasciami andare, madre, L’usignolo dei Linke. Per Salani ha pubblicato Stelle di cannella (Premio Elsa Morante ragazzi 2003), L’albero di Goethe e Heike riprende a respirare.
Helga Schneider è nata in Polonia nel 1937 da genitori austriaci residenti a Berlino. Trascorre gli anni dell’infanzia a Berlino con il fratello Peter e la nonna paterna; i genitori avevano lasciato la città nel 1941, abbandonandoli nella capitale per rispondere alle richieste espansionistiche del Terzo Reich, il padre al fronte e la madre impegnata come membro delle SS a guardia dei campi di sterminio. La nonna rappresenta una figura molto importante nella crescita di Helga, dirà molti anni dopo che da lei imparò il significato della parola amore. Vive dal 1963 in Italia. Tra i suoi libri più noti: Il rogo di Berlino, Porta di Brandeburgo, Il piccolo Adolf non aveva le ciglia, L’usignolo dei Linke.