Ogni mese il gruppo I lettori della Guanda si riunisce per discutere del libro scelto, in modo informale, aperto e accogliente, dando spazio alla narrativa contemporanea e ai classici moderni così da scoprire nuovi autori e far conoscere i propri scrittori preferiti agli altri. Chiunque voglia partecipare per condividere le proprie passioni e i propri gusti letterari è il benvenuto.
Il libro del mese di giugno dei Lettori della Guanda è Lessico famigliare di Natalia Ginzburg (1963).
Lessico famigliare è il libro di Natalia Ginzburg che ha avuto maggiori e più duraturi riflessi nella critica e nei lettori. La chiave di questo romanzo è delineata già nel titolo. Famigliare, perché racconta la storia di una famiglia ebraica e antifascista, i Levi, a Torino tra gli anni Trenta e i Cinquanta del Novecento. E Lessico perché le strade della memoria passano attraverso il ricordo di frasi, modi di dire, espressioni gergali. Scrive la Ginzburg: "Noi siamo cinque fratelli. Abitiamo in città diverse, alcuni di noi stanno all'estero: e non ci scriviamo spesso. Quando c'incontriamo, possiamo essere, l'uno con l'altro, indifferenti, o distratti. Ma basta, fra noi, una parola. Basta una parola, una frase, una di quelle frasi antiche, sentite e ripetute infinite volte, nel tempo della nostra infanzia. Ci basta dire 'Non siamo venuti a Bergamo per fare campagna' o 'De cosa spussa l'acido cloridrico', per ritrovare a un tratto i nostri antichi rapporti, e la nostra infanzia e giovinezza, legata indissolubilmente a quelle frasi, a quelle parole".
Natalia Ginzburg è nata a Palermo nel 1916. Nelle sue opere ha esplorato le relazioni famigliari, la filosofia e la politica durante e dopo il fascismo e la Seconda Guerra Mondiale. Ha scritto romanzi, storie brevi e saggi, per i quali ha ricevuto il Premio Strega e il Premio Bagutta. Modesta e intensamente riservata, la Ginzburg non si è mai sottratta ai traumi della storia, sia che scrivesse della Torino della sua infanzia, della campagna abruzzese o della Roma contemporanea, avvicinandosi a questi traumi solo indirettamente, attraverso i dettagli banali e le catastrofi della vita personale. La maggior parte delle sue opere sono state tradotte in inglese e pubblicate nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Ha scritto acclamate traduzioni di Proust e Flaubert in italiano. È morta a Roma nel 1991.