Venerdì 29 aprile 2022 l’autore Giovanni Martinelli incontrerà il pubblico negli spazi appena inaugurati del Complesso di San Paolo. L’incontro, che si svolgerà nella sala Laboratori Aperti in vicolo delle Asse 5, è promosso dalla Biblioteca U. Guanda del Comune di Parma.

L’occasione è la presentazione del libro “Dove vanno le formiche quando piove” (Epika, 2021) che sarà arricchita dalla proiezione di “Viverci” un racconto cinematografico appenninico nel quale si potranno rintracciare alcuni personaggi del romanzo. Il film, realizzato nel 2016 dall'Associazione Culturale LA MUSA, regia di Giovanni Martinelli, testi e musiche di Luisa Pecchi, è un’elegia per immagini, suoni e musiche nel perimetro del Parco Nazionale Tosco Emiliano.

L’autore sarà accompagnato nella presentazione da Pier Giorgio Gallicani, attore ed autore, ma anche regista teatrale.

Giovanni Martinelli, nato a Parma nel 1947, ha frequentato la scuola di Cinema di Milano, realizzando opere cinematografiche da metà anni ’70, e poi in video, presentate a rassegne internazionali. Ha realizzato prevalentemente documentari di ambiente e di poesia con importanti poeti come A. Bertolucci, M. Luzi, A. Merini, P. L .Bacchini, F. Loi, M. De Angelis, I. Testa, Emilio Zucchi,D. ‘O Grady,   Il Doc “Alla periferia della gioia. Tre generazioni di poeti raccontano Milano” è segnalato con Tre Stelle sull’Enciclopedia del Cinema “Il Morandini”. Presentato in Anteprima al Parma Film Festival 2021 il suo nuovo lungometraggio con la famiglia Bertolucci “Il paese che tutti credon fola”. Ha scritto tre sceneggiature per il cinema. Per Epika edizioni ha pubblicato A spasso con Niki, 2020, di cui Dove vanno le formiche quando piove è l’ideale proseguimento.

Pier Giorgio Gallicani ( Parma 1960) attore ed autore, ma anche regista teatrale. La sua attività è rivolta prevalentemente al mondo dell'infanzia e della gioventù: per diversi decenni ha fatto parte del Teatro delle Briciole, con cui tutt'ora collabora.

Il libro “Dove vanno le formiche quando piove”: Parco Nazionale Tosco Emiliano - estate 2020 inverno - estate 2021. Qui si muovono i due protagonisti di questa storia, il padrone e la sua bassottina Niki, in fuga dalla pandemia. Un ex compagno di scrittura cinematografica presta loro il suo capanno nel bosco oltre i 1500 metri: "Ho pensato a te amico, come a un sopravvissuto capace di alzare le braccia e prendere il volo per arrivare fino là... e continuare il nostro lavoro". Le escursioni, le albe che tardano a nascere, i nuovi amici in quota, i visitatori inaspettati, i ricordi familiari evocati dalle luci di un tramonto fauve o dalle lucciole. Una montagna incantata, dove la solitudine si riesce ad assaporare come un frutto di lampone o di mirtillo, dove ci si sazia d'aria profumata di bosco dopo la pioggia. Un tempo tra sogno e realtà, in un Appennino a misura d'uomo, ricco di magia e di storia. Poi il ritorno al piano, dove bersi un caffè al bar sotto casa, consapevoli che la vita, come l'aromatica bevanda, va sorseggiata attimo dopo attimo.

Il film “Viverci”: “Io c’ero (dice la voce della Luna,) all’inizio del tempo”. “Ho visto il ghiaccio, nel suo lento cammino, lasciare orme rotonde e perfette”. Chi, meglio della Luna, saprebbe raccontare un tempo così vasto come quello che ha plasmato montagne e vallate come fossero cera?
La Luna illumina le tracce di una storia antica come illumina i fili d’erba bruciati dall’estate ardente. “Ho vegliato sui sogni degli scalpellini. Ho ispirato le forme della loro arte. Ho disegnato le ombre su capitelli e portali”. E vede l’uomo, il lavoro, la vita.
Nel film compaiono sei personaggi che vivono nella zona: Stefano, il fornaio; Giancarlo, il pastore transumante; Manuel, il taglialegna; Elena, la “raccoglitrice di frutti”; Cinzia, il gestore del  maneggio; Antonio, guida ambientale. Raccontano le loro storie così saldamente legate al meraviglioso luogo dove si trovano, dove hanno scelto di vivere.