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Data: 31 Ott 2015

Una luce per la memoria, una luce per la libertà

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COMUNICATO STAMPA
LA STORIA NEI VOLTI DEI SOPRAVVISSUTI
La Resistenza bielorussa raccontata per immagini
“Ormai di tutti coloro che hanno combattuto siamo rimasti in pochi. La vita ha ucciso quelli che non sono morti in guerra. Alla fine restano le nostre giacche e le nostre storie raccontate.”
Sono le parole di Petr Suslo, 91 anni, ex ufficiale dell'Armata Rossa, uno dei superstiti di quella generazione di bielorussi che combatté e respinse gli invasori tedeschi dell'allora Unione Sovietica.
E' una delle numerose testimonianze raccolte dal fotoreporter italiano Sandro Capatti, insieme alla giornalista bielorussa Nadezhda Kalinina, che fluiscono per le pagine del libro “Una luce per la memoria, una luce per la libertà” come didascalie di una serie di scatti con cui il fotografo italiano, attualmente collaboratore dell'Agenzia Ansa e dell'Agenzia Fotogramma, ha voluto rendere omaggio ai tanti bielorussi che si opposero all'invasore nazista.
Capatti è partito dalla Festa del 9 maggio che si celebra ogni anno in Bielorussia (che è possibile paragonare per la portata storica al nostro 25 aprile) e ha posato l'“occhio” del suo obiettivo sia sui momenti ufficiali delle celebrazioni che si tengono nella capitale Minsk, sia – e soprattutto – sulle persone ancora in vita.
In una serie di fotografie che ritraggono i sopravvissuti, è riuscito a cogliere con il bianco e nero la paura e il dolore,  cicatrizzatesi come impronte indelebili della guerra. Nei volti e nella memoria delle persone ritratte, sono stampate le immagini terribili di quanto vissuto durante gli anni del duro conflitto, ripercorso in un contesto molto vario e articolato, altrettanto toccanti e preziose sono i racconti dei reduci raccolte e inserite nel libro dalla giornalista Nadezhda kalinina.
Protagonisti di quella Resistenza, uomini e donne, sono fotografati nella loro quotidianità che diventa evento in occasione della Festa del 9 maggio, per la quale tirano fuori dagli armadi il medagliere da appuntarsi sulle giacche per partecipare alla celebrazione collettiva.
Il libro, in italiano con la traduzione in bielorusso a fronte, edito dalla casa parmigiana “Fedelo's Editrice”, sarà presentato in anteprima nella città ducale sabato 31 ottobre  alle ore 16.30 alla Biblioteca Internazionale Ilaria Alpi, Vicolo delle Asse,5.
Per sei anni fotoreporter di redazione al Corriere canadese di Toronto e svolgendo in passato diversi reportage di carattere sociale in Eritrea, Togo, Benin, Darfur, Etiopia, Europa dell'Est, sarà poi in Bielorussia per una serie di presentazioni del suo lavoro. Una terra, quella dell'ex repubblica sovietica, dove Capatti ha già lavorato in passato  realizzando una mostra dal titolo “Sguardi”, con scatti realizzati nella cosiddetta zona 30, quella ad alta contaminazione – tra Bielorussia e Ucraina – dopo il disastro nucleare di Chernobyl.
Con cortese preghiera di pubblicazione e/o diffusione

Ormai di tutti coloro che hanno combattuto siamo rimasti in pochi. La vita ha ucciso quelli che non sono morti in guerra. Alla fine restano le nostre giacche e le nostre storie raccontate.”

Sono le parole di Petr Suslo, 91 anni, ex ufficiale dell'Armata Rossa, uno dei superstiti di quella generazione di bielorussi che combatté e respinse gli invasori tedeschi dell'allora Unione Sovietica.


E' una delle numerose testimonianze raccolte dal fotoreporter italiano Sandro Capatti, insieme alla giornalista bielorussa Nadezhda Kalinina, che fluiscono per le pagine del libro “Una luce per la memoria, una luce per la libertà” come didascalie di una serie di scatti con cui il fotografo italiano, attualmente collaboratore dell'Agenzia Ansa e dell'Agenzia Fotogramma, ha voluto rendere omaggio ai tanti bielorussi che si opposero all'invasore nazista.


Capatti è partito dalla Festa del 9 maggio che si celebra ogni anno in Bielorussia (che è possibile paragonare per la portata storica al nostro 25 aprile) e ha posato l'“occhio” del suo obiettivo sia sui momenti ufficiali delle celebrazioni che si tengono nella capitale Minsk, sia – e soprattutto – sulle persone ancora in vita.


In una serie di fotografie che ritraggono i sopravvissuti, è riuscito a cogliere con il bianco e nero la paura e il dolore,  cicatrizzatesi come impronte indelebili della guerra. Nei volti e nella memoria delle persone ritratte, sono stampate le immagini terribili di quanto vissuto durante gli anni del duro conflitto, ripercorso in un contesto molto vario e articolato, altrettanto toccanti e preziose sono i racconti dei reduci raccolte e inserite nel libro dalla giornalista Nadezhda kalinina. Protagonisti di quella Resistenza, uomini e donne, sono fotografati nella loro quotidianità che diventa evento in occasione della Festa del 9 maggio, per la quale tirano fuori dagli armadi il medagliere da appuntarsi sulle giacche per partecipare alla celebrazione collettiva.

 

Il libro, in italiano con la traduzione in bielorusso a fronte, edito dalla casa parmigiana “Fedelo's Editrice”, sarà presentato in anteprima nella città ducale sabato 31 ottobre  alle ore 16.30 alla Biblioteca Internazionale Ilaria Alpi, Vicolo delle Asse 5.

Saranno presenti all'incontro il fotoreporter Sandro Capatti, Andrea Marvasi della Casa Editrice Fedelo's, Marina Rossi, storica dell'Università di Trieste, e Nedezhda Kalinina, giornalista bielorussa.

 

Per sei anni fotoreporter di redazione al Corriere canadese di Toronto e svolgendo in passato diversi reportage di carattere sociale in Eritrea, Togo, Benin, Darfur, Etiopia, Europa dell'Est, Sandro Capatti sarà poi in Bielorussia per una serie di presentazioni del suo lavoro. Una terra, quella dell'ex repubblica sovietica, dove Capatti ha già lavorato in passato  realizzando una mostra dal titolo “Sguardi”, con scatti realizzati nella cosiddetta zona 30, quella ad alta contaminazione – tra Bielorussia e Ucraina – dopo il disastro nucleare di Chernobyl.

 

info:

Sabato 31 ottobre, ore 16:30, Biblioteca Internazionale Ilaria Alpi, Vicolo delle asse 5, Parma.

allegati:

Biblioteca Internazionale Ilaria Alpi - Vicolo delle Asse 5, 43121 Parma, Italy

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