Le origini
Nasce nella seconda metà degli anni ’70, prima come biblioteca del PCI, poi dell’Istituto Gramsci. A crearla è Dante Salsi che ritroviamo come autore in questi cataloghi: http://www.internetculturale.it, http://opac.unipr.it/SebinaOpac/Opac).
Salsi intitola la Biblioteca a Umberto Balestrazzi, sindacalista e studioso della storia del movimento operaio. Nel 1995 , a seguito di convenzione passa alla gestione del Comune di Parma, che ne arricchisce il patrimonio e la rende totalmente fruibile attivando da subito l'attività di prestito a domicilio
Cronologia 1975-2014
1975 – Dante Salsi crea la biblioteca “U. Balestrazzi” alimentando la sua passione per la lettura e e accogliendo l'invito di Franco Bianchi, allora segretario del PCI parmense, a riordinare i libri chiusi nelle casse del trasloco della federazione dai Guasti di Santa Cecilia a Via Pellico. Nasce così il primo nucleo documentario della Balestrazzi composto da 3000 volumi catalogati per autore e soggetto, oltre ad un centinaio di periodici. Nel 1977, in V.lo delle Asse, la biblioteca apre le porte al suo pubblico di studiosi in ambito storico e persegue l’obiettivo di documentare la storia del movimento operaio e comunista parmense arricchendo con diverse donazioni il patrimonio iniziale, ed entrando negli anni '80 nel sistema regionale delle biblioteche attraverso una convenzione con la Regione Emilia Romagna (L.R.42/83). L'automazione entra in Balestrazzi nel 1988 dando vita alla base dati omonima e al bollettino quadrimestrale di informazione bibliografica “Documentazione e Presenta”, che vede come direttore responsabile Massimo Salsi.
1995 – A seguito della prematura scomparsa di Dante Salsi, la biblioteca “U. Balestrazzi” passa, attraverso convenzione, in gestione al Comune di Parma, che la riapre al pubblico nel giugno del 1996. L’obiettivo diventa quello di gestire e valorizzare più di 23000 documenti del patrimonio iniziale potenziando la catalogazione del materiale librario non ancora presente nel catalogo on-line, che si va formando a livello territoriale, e provvedendo ai primi acquisti in sintonia con la natura della biblioteca. S’introduce il servizio di prestito a domicilio e ci si mette al servizio di un pubblico più vasto con un orario di apertura superiore alle quaranta ore settimanali. E' del 1997 l'accoglienza di un importante fondo : la Biblioteca delle Donne intitolata a “Mauretta Pelagatti” donata dal movimento delle donne della città , attivo negli anni ottanta, che testimonia una produzione editoriale al femminile basata sulla differenza di genere. Anche in questo caso, le tematiche che precorrono i tempi- si pensi al dibattito attuale attorno al riconoscimento e alla differenza di genere- sono documentate da libri, riveste e carte d'archivio permettendo allo studioso l'accesso a documenti utili alla costruzione della storia. In questo caso al femminile.
2007 – Nel mese di marzo la biblioteca “U. Balestrazzi” si trasferisce in v.lo S. Maria, all’interno dello stesso edificio occupato dalle biblioteche Bizzozero, Civica, Emeroteca. Libri e periodici vengono collocati a magazzino con possibilità di estrazione in tempo reale, un punto di prestito e di consulenza unificato al front-office del sistema bibliotecario del Vicolo. La perdita di fisicità della biblioteca promuove una riflessione globale sul pubblico e sul materiale documentario da rendere visibile quotidianamente. L’obiettivo diventa quello di fornire dei servizi personalizzati (anche on-line) a un pubblico che sta cambiando (non solo studenti e studiosi, ma anche curiosi e appassionati di storia, pubblico generico, che scopre la biblioteca casualmente), con materiale documentario selezionato in un’ottica d’integrazione rispetto al posseduto, nel settore della storia e delle scienze sociali della biblioteca Civica, e dell’Emeroteca , perciò che riguarda i periodici.
2008-2013 - Sono gli anni in cui si registra un incremento importante nel servizio di prestito e nel numero relativo agli utenti attivi in biblioteca; si passa infatti da 4.365 prestiti nel 2008 a 8.391 prestiti nel 2013, gli utenti attivi da 1241 nel 2008 diventano 1970 nel 2013. In questo periodo nascono nuove tematiche di carattere sociale da affrontare e attraverso il servizio Happy Book (2011), dell'Istituzione, si presenta l'opportunità di rivitalizzare una parte del patrimonio storico della biblioteca proponendolo al pubblico della terza età attraverso un servizio itinerante di animazione del libro. All'interno della biblioteca l'attualità socilale propone altre tematiche da documentare. Crisi economiche, economia sostenibile, ecologia umana, nuove tipologie di lavoro, portano la biblioteca a collocare parte del patrimonio librario (acquistato dal 1996 al primo semestre del 2014) in una sezione comune alla biblioteca Civica e alla Biblioteca A. Bizzozero, dando vita alla sezione Equilibri: un gruppo di documenti che aiutano a leggere la contemporaneità.
2014 – Nel 2014 le cinque strutture bibliotecarie presenti nell'Ospedale Vecchio (Biblioteca Civica Colombi Guidotti, Biblioteca Bizzozero, Biblioteca Balestrazzi e Videoteca) sono state fuse in un'unica biblioteca: la Biblioteca Civica dell'Ospedale Vecchio. La Biblioteca Balestrazzi, va così ad integrare (escludendo il patrimonio storico), il settore delle scienze sociali e della storia contemporanea del patrimonio documentario della Civica con cui ricerca nuovi modi e nuovi spazi per rispondere a bisogni informativi dettati dal cambiamento epocale che stiamo vivendo.