La città ha a disposizione una nuova e preziosa risorsa per scoprire la propria storia grazie alla pubblicazione online del Portale dedicato all’Archivio storico della Gazzetta di Parma. Il progetto di digitalizzazione è a cura di Comune di Parma e di Gazzetta di Parma con il sostegno della Regione Emilia-Romagna.
L’archivio digitale è stato presentato alla stampa mercoledì 30 giugno alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra, del Direttore della Gazzetta di Parma Claudio Rinaldi, del Direttore Biblioteche e Archivi della Regione Emilia-Romagna Claudio Leombroni e dal CEO di Horizons Unlimited h.u. S.P.A. Giulio Blasi. Il progetto è stato inoltre presentato il 18 giugno al Convegno Stelline, uno dei più importanti contesti del dibattito biblioteconomico italiano, nel corso di un incontro online dal titolo “MLOL, IIIF e la digitalizzazione dei beni culturali. Realizzazioni recenti e modelli di partecipazione”.
Il Portale, pubblico e accessibile gratuitamente, comprende le annate dal 1902 al 1947, periodo molto significativo nonché testimonianza di grandi cambiamenti e avvenimenti storici sia sull’orizzonte della grande storia che in quello cittadino. Sono gli anni in cui la Gazzetta di Parma diviene un giornale moderno, molto più simile a ciò che oggi intendiamo per quotidiano.
Numerose sono inoltre le grandi firme che muovono i primi passi sulla Gazzetta in quel periodo. Prima di tutto Cesare Zavattini, che firma il suo primo articolo nel ‘26 come ZETA, poi Pietro Bianchi e Attilio Bertolucci, che comincia la sua collaborazione nel 1927. Ricordiamo poi Giovanni Guareschi, attivo anche come vignettista negli anni trenta, Mario Colombi Guidotti, Gian Carlo Artoni, Enzo Paci. Tanti sono i nomi che hanno fatto grande, in quegli anni, il giornale, e grande sarà il piacere di scoprirli attraverso i loro scritti, gli articoli e i racconti.
Le scansioni dei fascicoli sono state eseguite a partire dai migliori esemplari delle collezioni di proprietà della Biblioteca Civica del Comune di Parma e della Gazzetta di Parma Editrice s.r.l., ottenendo 43.855 immagini ad altissima risoluzione contenute in 9.833 fascicoli tra Gazzetta di Parma, che cambia nome due volte in questo periodo, e Corriere emiliano, che ha una sua vita autonoma dal 1925 al 1928 prima di assorbire la Gazzetta.
Le immagini sono ospitate su un Portale MLOL di Horizons S.p.A. e consultabili nel formato IIIF, standard in rapidissima espansione come strumento di pubblicazione e fruizione di oggetti digitali di beni culturali. In questo caso parliamo dell’unica realizzazione italiana di una piattaforma IIIF con ricerca sul testo ricavata tramite OCR e una delle pochissime al mondo. Il formato consente anche di manipolare le immagini creando storie personali, confrontando più documenti affiancati e, prossimamente, annotando gli appunti direttamente sulle pagine.
Digitalizzare e rendere pubblicamente fruibile sul web l’intera collezione della Gazzetta di Parma è operazione di grande respiro e impegno, che abbraccerà, quando sarà conclusa, quasi tre secoli di storia cittadina.