L’Archivio Storico del Comune di Parma rende omaggio al grande poeta Alfredo Zerbini nel settantesimo anniversario della morte ripresentando al pubblico il film del regista Giovanni Martinelli.
Il 29 novembre 2025 ricorrerà il 70° anniversario della morte dell’illustre poeta Alfredo Zerbini (Parma 1895 - 1955), annoverato fra i più importanti autori dialettali del ‘900 parmense la cui ampia produzione poetica permette di cogliere la reale identità della Parma di un tempo e riesce a far emergere le connotazioni culturali, i grandi temi del popolo parmense attraverso scritti di notevole rilievo letterario.
Alfredo Zerbini ha creduto nel valore e nell’importanza della storia di tutti, senza discriminazioni sociali, dedicando la sua vita e la sua arte alla propria gente ed alla lingua della propria gente, ritendo che il dialetto parmigiano fosse particolarmente adatto ad esprimere sentimenti umani molto profondi e che potesse perfettamente comunicare non solo ilarità e divertimento, ma anche concetti e tematiche tragiche.
L’Archivio Storico Comunale di Parma custodisce l’archivio personale del Poeta che è costituito da un ricchissimo corpus di documenti attestanti la sua attività letteraria, lavorativa, privata e comprende diversi manoscritti originali.
Per dare risalto alla produzione letteraria di Zerbini e per rendergli omaggio nel suo Oltretorrente , in occasione del 70° anniversario della morte, il Comune di Parma e nello specifico il Settore Relazioni Esterne e Archivi, a cui afferisce l’Archivio Storico Comunale, ha deciso di riproporre al pubblico, dopo diversi anni il film “Una notte d’agosto” del noto Regista Giovanni Martinelli (Soggetto-Sceneggiatura Mario Gruzza e Martinelli) realizzato nel 1991 e liberamente tratto dal testo poetico “Nota d’agost: novella oltretorrentina”, un componimento tragico in 4 tempi, scritto dal Poeta nel 1947 che racconta di una passione “malata” che a inizio secolo portò ad un femminicidio nel perduto Borgo dei Minelli.
Il film “Una notte d’agosto”, girato e parlato in dialetto, rielabora gli elementi essenziali dell’opera di Alfredo Zerbini, senza tradurre in immagini il poema, inserendoli in una cornice più moderna e collocandoli sullo sfondo di un thriller psicologico che vede un commissario alle soglie della pensione, interpretato dall'eccezionale Giancarlo Ilari, rievocare un antico e mai risolto fatto di sangue al centro del quale è un regista teatrale, l’indimenticabile Bruno Lanfranchi, unico testimone di una passione travolgente e disperata che porterà l'assassino, “Al ross”, interpretato dall'intenso e sanguigno Pier Giorgio Gallicani ad uccidere per gelosia l’affascinante Giovanna Pattonieri nei panni della “Richetta”, innamorata del noto ballerino Thierry Parmentier, nei panni del bel “Morén”.
L’opera di Martinelli, presentata in vari Festival Cinematografici con segnalazioni e premi (tra i quali si evidenzia “Anteprima per il Cinema Indipendente Italiano” di Bellaria del 1992 con la Direzione di Morando Morandini ed Enrico Ghezzi, dove ha ricevuto la “Menzione speciale della Giuria” presieduta da Dario Fo),
vuole raccontare una storia padana con accenti vibranti e riprendere la tradizione del dialetto come forma di cultura.
Proprio questo pensiero è sempre stato il perno della poetica e della vita stessa di Alfredo Zerbini, la cui opera sarà per sempre onore e vanto per la città.