La X edizione del concorso ha visto la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze dei Licei Bertolucci e Marconi.
20 i trailer in gara
la classifica finale
PRIMI CLASSIFICATI
Non dirmi che hai paura, di Giuseppe Catozzella
realizzato da Vivian Reverberi Liceo G. Marconi, 2 T
Il trailer è costruito con molta perizia. Le immagini sono incastonate su uno sfondo nero che simboleggia un mondo oscuro e dominato dalla violenza e dalla paura. Su questo sfondo si inscrive la storia della protagonista, Samia, e del sentimento che guida ogni suo agire: il coraggio. Il coraggio di essere e diventare ciò che si è e si vuole essere Tutto questo è mirabilmente reso nella scena centrale in cui l’effigie della pantera trascolora e si trasforma nel viso di Samia. In questa immagine c’è anche la trasformazione di Samia che esce dal buio, dalle sue paure, le attraversa e trova in sé il coraggio di vivere, correre, sognare. . Solo questo coraggio dà un senso profondo all’essere umano e lo rende tale, ma sovente non ha a che fare con la nostra dimensione razionale, bensì con una dimensione più naturale, vitale e istintiva come sembra indicare l’immagine della pantera
Ho bisogno di silenzio, di Alda Merini
realizzato da Sofia Canali Liceo A. Bertolucci, 1 T
Il trascorrere lento, una nell’altra, delle immagini, quiete, segna il bisogno impellente della poetessa di spogliarsi di tutto ciò che è accessorio, rumoroso, superfluo: le parole del mondo e il suo chiacchiericcio. Far tacere il mondo per trovare anche dentro di sé il silenzio in cui far emergere le parole vere, essenziali, rare, per ricongiungersi a se stessi. La scelta del bianco e nero, e della lentezza del montaggio, è coerente con questo bisogno di spogliarsi di ciò che è superfluo. Due note di colore racchiudono la narrazione fatta solo di bianchi, di neri e di grigi. All’inizio (la nostalgia per un mondo perso e offuscato dalle parole) e alla fine come segno della fiducia che il percorso del silenzio, dell’essenzialità, possa di nuovo far emergere ogni sfumatura del mondo nella sua pienezza.
SECONDO CLASSIFICATO
La ragazza drago, di Licia Troisi
realizzato da Sofia Castelluccio Liceo A. Bertolucci, 1 E
Sofia ha saputo realizzare veri e propri "effetti speciali", integrando sapientemente le parti girate da lei stessa con spezzoni di film, ottenendo un risultato coinvolgente. È riuscita a comunicare l'idea di azione, di movimento, facendo intuire i colpi di scena che ci attendono nel libro, senza però rivelare dettagli fondamentali.
TERZI CLASSIFICATI
Le fedeltà invisibili, di Delphine de Vigan
realizzato da Lucia Tondelli, Asia Alinovi, Chiara Alinovi e Lorenzo Tebaldi Liceo A. Bertolucci, 1 E
Il trailer punta con decisione sull’essenzialità della narrazione. Su un foglio bianco, bene evidenti, vengono appuntate, una dopo l’altra poche parole: poche parole e modi di essere che circoscrivono il rapporto fra genitori e figli: è la nostra fragilità , di figli e di genitori, che ci conduce all’incomprensione. Ci dicono qui gli autori, in maniera diretta e priva di fraintendimenti che ogni rapporto si basa su un unico semplice fondamento: il coraggio di comprendere l’altro. Ci lasciano anche intendere che proprio il romanzo Le fedeltà invisibili abbia avuto altrettanto coraggio nell’affrontare in maniera diretta e convincente questo unico nodo delle relazioni umane.
Il cielo è di tutti, di Gianni Rodari
realizzato da Giulia Quattromini, Marta Allodi e Anna Pileggi Liceo A. Bertolucci, 1 E
E’ un inno al cielo quello di RodarI. Il cielo è la volta entro cui la terra dispiega i suoi orizzonti. L’orizzonte entro cui la terra che calpestiamo appare e si nasconde. Ma a differenza della terra il cielo ci resta distante. Non possiamo impadronircene, farne la nostra proprietà, usarlo e farlo a pezzetti. Mentre la terra è concreta (usabile, sminuzzabile, degradabile) il cielo nella sua intangibilità è astratto, conserva la sua purezza. Per questo il cielo è di tutti. Queste caratteristiche di intangibilità e astrazione sono rese bene usando la tecnica della solarizzazione delle immagini, come fossero poste sotto il dominio e l’influsso del sole e del cielo.
Ode al pomodoro, di Pablo Neruda
realizzato da Riccardo Riccò, Mattia Lombatti e Klajdi Kaja Liceo A. Bertolucci, 1 E
Quest’ode al pomodoro, di Neruda, è originalissima nel rendere il pomodoro una presenza viva la cui essenza è essere un dono per l’uomo. Un dono di convivialità e di serenità. Non ha misteri, zone d’ombra, il pomodoro, ma solo questa volontà di rappresentare la solarità che è del mondo, fin nelle cose più umili, e che è ben rappresentata nel video, nelle voci calme, nelle immagini quiete e piene di luce.
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Virus la grande sfida, di Roberto Burioni
realizzato da Alessandro Roscilli, Alberto Rozzi , Isacco Zecca Liceo A. Bertolucci, 1 E
E’ efficace la costruzione del racconto che inizia delineando uno scenario dominato da zone d’ombra, dal dubbio, dall’ignoranza. Poi il ritmo si fa più serrato, ma anche disteso e fiducioso per annunciare una certezza. Se le battaglie contro il virus saranno condotte in nome della scienza e della responsabilità la guerra infine sarà vinta dall’uomo e dalla ragione.