Diogo Mainardi inizia questo libro con una frase secca: Tito ha una paralisi cerebrale. Tito è suo figlio ed è nato alla fine degli anni '90 con una paralisi cerebrale causata da un errore medico in un ospedale a Venezia. Il padre, dal momento della sua nascita, può solo riorganizzare la sua esistenza mettendo al centro di ogni cosa Tito. Paragrafi lunghi al massimo mezza pagina. Foto e Immagini. Brevi frasi e molti punti. Digressioni su arte e storia. Parole su Venezia e moltissimo amore. Questo racconto autobiografico è fatto di tutte queste cose, e molto di più. 424 pensieri che sono 424 passi, momenti di vita e crescita.

Questo è un libro impossibile da definire. Ci sono dei passaggi bizzarri e buffi, frasi a cui penserai per giorni, fotografie di sorrisi belli pieni e risate che ti sembra di udire. Non ci si trovano furberie o sconti. Può essere comico o durissimo a distanza di poche pagine. Una dichiarazione di amore incondizionato, incoscienza, fragilità e determinazione.