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Letto, riletto e riscritto. IV edizione 2019. I vincitori

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Assessora Paci con Ivan Cotroneo

I vincitori di questa IV edizione. La premiazione si è svolta il 9 maggio al cnema Astra alla presenza dello scrittore e regista Ivan Cotroneo.

Hanno portato il loro saluto l'assessora alle pari opportunità del comune di Parma, Nicoletta Paci e il preside del Liceo G. Ulivi, Giovanni Brunazzi.

La classifica della IV edizione

Sesti classificati pari merito, con 34 voti

Sofia Righi Liceo Attilio Bertolucci, 1 E

Klaudio Kotili, Liceo Attilio Bertolucci 1 D

Chiara Cabrera Liceo Attilio Bertolucci 1 D

Nicolò Buttini, Liceo Giacomo Ulivi 2 F

 

Quinta classificata  con 36 voti

Martina Monteverdi Liceo Giacomo Ulivi 2 H

 

Quarti classificati, pari merito   con 37 voti

Letizia Bruno, Liceo Attilio Bertolucci 1 D

Gaia Lazzarini  Liceo Giacomo Ulivi, 2 A

Federica Conte Liceo Giacomo Ulivi 2 B

Carmen Cassaro Liceo Giacomo Ulivi 2 C

 

Terzi classificati con 38 punti

Andrea Cerasoli e Paolo Aniello Sorrentino che hanno scritto a due mani; Liceo Giacomo Ulivi 2 H;  vincono un buono per acquisto libri del valore di 50 €

Motivazione della giuria

Dal testo spicca un'ottima capacità introspettiva e di esprimere il punto di vista di Antonio raccontando l'evoluzione della sua vita dopo la morte di Lorenzo, l'esperienza del carcere vista come un percorso catartico alla fine del quale riesce finalmente ad accettare se stesso attraverso l'incontro con un altra persona. L'abilità di mettersi nei suoi panni e l'originalità del finale comunicano una sorta di rinascita del personaggio grazie all'accettazione e al superamento del passato tormentato che gli permetteranno di ripartire da zero.

Seconda classificata con 39 voti

Annalisa Coppellotti, Liceo Attilio Bertolucci 1 G, vince un buono del valore di 80 €

Motivazione della giuria

Il racconto di Annalisa, che dà voce al bidello della scuola, si svolge durante il corso di una intera giornata, con andamento circolare e una ottima simmetria. Il punto d’avvio è la descrizione della luce mattutina, che filtra accecante, dalla finestra, ma che proprio per questo induce ad intraprendere un cammino. Sempre nella contemplazione della luce il finale, la sera stessa. Questa volta tutto e cupo, grigio, senza luce. Tutto è “fin troppo comprensibile” dice Annalisa. L’assenza di luce è assenza di senso. Questa è la storia. La fine di ogni storia. E’ questo che infine si fa comprensibile. Nel punto mediano del racconto lo snodo drammatico. Il protagonista, ormai rassegnato ad una esistenza in cui si limita ad osservare il mondo, e in questo trova quiete, è colto dalla tentazione di esistere. Vuole sostenere l’amicizia fra Lorenzo ed Antonio. Per questo fa entrare Antonio a scuola, gli apre le porte del cancello e lo fa passare. E’ il meccanismo della tragedia: agisce per evitare che Antonio e Lorenzo siano separati e con la sua azione ottiene l’effetto contrario: li separa per sempre. Gioca il gioco che lo gioca. Nel romanzo di Cotroneo era parso che una fatalità insensata, una casualità assoluta decidesse delle sorti di Lorenzo; il cancello ormai chiuso che viene riaperto all’ultimo momento per far passare  Antonio. Ora Annalisa sembra dirci che ogni casualità è anche una volontà, che il mondo è un groviglio di volontà, che non dominiamo, un gorgo pericoloso, ma nel cui flusso dobbiamo immergerci, se vogliamo esistere.

 

Prima classificata con 43 voti

Elisa Diemmi, Liceo Giacomo Ulivi, 2 F

Motivazione della giuria

Al contrario della maggioranza degli scritti che abbiamo ricevuto, questo presenta una polifonia molto realistica, perché narra ciò che succede dopo l’omicidio dal punto di vista dei compagni di classe di Lorenzo e Antonio. Lo scritto si compone di due parti: la prima è un monologo interiore di una compagna di classe, mentre la seconda è la chat di gruppo della classe. La voce del monologo è di una ragazza che ha compreso la gravità dell’accaduto, che si sente in parte responsabile, che percepisce la distanza dagli adulti (professori, psicologi, carabinieri, etc.), i quali non riescono a partecipare emotivamente alla vicenda (eccetto la professoressa Valente, direttamente coinvolta e però assente), ma sembrano solo preoccuparsi di svolgere il loro lavoro senza intoppi. La ragazza percepisce però anche la distanza dai suoi stessi compagni di classe, alcuni dei quali, sbagliando, non si ritengono affatto corresponsabili e giudicano la vicenda in maniera superficiale. In poche righe, Elisa ci fa vedere la complessità dei rapporti sociali in gioco, facendoci riflettere sul fatto che, quando succede un evento tragico come quello narrato nel libro, la colpa non è mai solo di chi compie l’atto, ma di tutto l’ambiente che gli sta attorno. E questo vale soprattutto per gli adolescenti, la cui personalità, non ancora formata, è molto dipendente dal giudizio altrui, che è proprio ciò che tormenta Antonio e che lo spinge ad agire in quel modo.

Menzione della giuria per Lorenzo Melotti Liceo Guglielmo Marconi, 1 T

Motivazione della giuria

Lorenzo Melotti dà voce al fratello di Antonio, Giuseppe, in un breve quadro in cui con scrittura veloce e concitata dice della sua fuga, della sua ossessione di liberarsi di se stesso. Una fuga che è un volo, veloce, fra cielo e terra, una caduta libera come unico modo possibile di fuggire se stessi, un precipitare nel nulla, nel silenzio del proprio annientamento. Una voce c’è in questo precipitare, un desiderio; che il proprio sacrificio possa preservare e proteggere Antonio. E qui con precisione Lorenzo Melotti scova il dramma, l’orrore, a volte, che nasce dal silenzio, da ciò che non è detto, che rimane sconosciuto e non riconosciuto. Antonio non sa e non saprà mai di quell’ultimo pensiero di amore fraterno di Giuseppe. Ed è solo questa ignoranza che è destino infausto e terribile per Antonio.

Menzione della giuria per Sofia Righi, Liceo Bertolucci 1 E

Motivazione della giuria

Questo brano ha qualcosa di originale e diverso rispetto agli altri: il punto di vista esterno di un personaggio fortemente simbolico, che legge la realtà di Antonio e Lorenzo come se fosse un libro, rispecchiandosi nella storia: osservatore esterno che non interviene anche se potrebbe, che non prova a cambiare le cose anche se è l’unico che ha in qualche modo coscienza di ciò che sta per accadere. Il testo risulta inoltre originale, oltre che per il personaggio per il modello narrativo

 

Menzione della giuria per Chiara Cabrera, Liceo Bertolucci 1 D

Motivazione della giuria

A parte il bel colpo di scena del sogno, mi ha colpito soprattutto la descrizione del processo psicologico, generato dal sogno stesso, attraverso cui Antonio comprende che uccidere Lorenzo non avrebbe risolto i suoi problemi. Si tratta di una descrizione molto realistica e io credo che la letteratura in fin dei conti debba essere realistica (che non significa ridursi a cronaca, ma narrare il verosimile). In questo caso si può ben dire che la notte ha portato consiglio.

 

Menzione della giuria per Gaia Lazzarini, Liceo Giacomo Ulivi, 2 A

Motivazione della giuria

Molto interessante la vicenda narrata dalla prospettiva di uno dei personaggi marginali del romanzo: la madre di Antonio. Attraverso un personale approfondimento psicologico, l'epilogo lascia un amaro ma profondo spunto di riflessione.

 

 

allegati:

Biblioteca Civica - V.lo Santa Maria 5, 43125 Parma (PR)

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