Mirella Stanzione è nata a La Spezia nel 1927, da una famiglia di antifascisti (il fratello è partigiano)
A 14 anni, nel luglio 1944, viene deportata con la madre a Ravensbruck.E' una delle poche testimoni dirette che, oggi, può ancora raccontare l'esperienza del lager.
Parma avrà la fortuna di poter ascoltare il suo racconto e di porle domande sabato 31 gennaio alle ore 16.00 presso la Galleri San Ludovico, in Borgo Parmigianino 2.
Il Centro Studi Movimenti in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Parma e la Fondazione Bagnaresi, ha organizzato Le rose di Ravensbruck, un incontro con lei che si terrà nell'ambito della mostra Trame di pace a cura del Consorzio Solidarietà sociale.
Nel sistema dei Lager nazisti, Ravensbruck era un campo totalmente femminile a ottanta chilometri a nord di Berlino: donne erano le internate e donne le carceriere. Le migliaia di italiane, tedesche, polacche, austriache, francesi e russe che vi furono internate vennero sfruttate come manodopera per confezionare divise della Wehrmacht, l'esercito tedesco, utilizzate ome prostitute nei bordelli interni di altri campi di concentramento, usate come cavie umane per la sperimentazione medica, uccise con lo Zyklon B e bruciate nei forni crematori.
Quella di Mirella e di Ravensbruck è una storia molto femminile. Anche per questo all'iniziativa hanno aderito diverse associazioni e cooperative che, in città, si occupano di cura delle donne: l'Associazione Futura, l'Associazione Vagamonde, il Centro Antiviolenza, la Cooperativa Lunaria, il Pozzo di Sicar.
La Biblioteca Civica propone anche quest'anno una vetrina dedicata alla Giornata della Memoria mettendo a disposizione libri di narrativa, saggi e fumetti "per non dimenticare".
L'incontro con Mirella Stanzione sarà videoregistrato è diventerà un documento accessibile al prestito delle biblioteche, da sempre luogo di conservazione e divulgazione della storia e della memoria".